Nell’immaginario
collettivo, una partita di bridge si gioca in una lussuosa villa con
architettura georgiana tra anziane aristocratiche signore, probabilmente cadute in
disgrazia, ed immancabilmente all’ora del Tè! E questa forse è l’immagine più
lontana rispetto all’esperienza vissuta da un gruppo di 12 bambini della scuola "Costantino Marmocchi" di Poggibonsi (SI) Venerdì 16 Marzo.
Nelle foto i Vincitori e le medaglie. 
L’età
media era tra i 13 e i 14 anni, l’entusiasmo e la vivacità quella di ragazzi
che per la prima volta forse si sono contesi un titolo regionale. Per chi non
avesse le idee chiare il Bridge non è un gioco di carte, ma è un gioco con le
carte. E’ un vero e proprio sport della mente, che consente di mantenerla
giovane il più a lungo possibile, divertendosi un mondo.
A
questo gioco, considerato il più bello del mondo, sono in grado di partecipare
giocatori di tutte le età e di tutte le culture. Ciò che occorre è un’adeguata
efficienza fisica, perché il bridge richiede capacità di concentrazione,
combattività, prontezza di riflessi e resistenza. E’ un gioco davvero
affascinante, logico, appassionante: chi lo scopre e comincia a praticarlo, ne
rimane folgorato, perché stimola le capacità di analisi, di sintesi, di
deduzione logica e razionalità.
E’
il gioco di coppia per eccellenza, perché tra i due compagni si crea un vero e
proprio ponte ideale. Ed è un gioco che facilita molto la socializzazione:
praticandolo, infatti, si esaltano valori come l’amicizia, l’aggregazione, la
solidarietà, il fair-play.
La
scuola Costantino Marmocchi è stata la sola scuola Toscana ad aderire e portare
fino in fondo il progetto bridge a scuola (Bas), grazie alla collaborazione e
il supporto dell’Associazione Siena Bridge e del precettore Claudio Marini,
incaricato di far conoscere agli studenti i primi rudimenti di questo gioco.
Questa è una tra le tante le iniziative che le scuole italiane hanno intrapreso
sulla base di progetti educativi e didattici, in svariate forme: alcune come
atti di vita curriculare autonoma, altre con progetti collegati alla Matematica
(bridgematica) o all’Informatica, altre ancora utilizzando parte del programma
di Educazione Fisica. La risposta è ottima. Dappertutto questa disciplina
integrativa ha incontrato il favore degli studenti e aiutato a superare anche
gravi handicap socio culturali in alunni apparentemente disinteressati ad un
insegnamento esclusivamente tradizionale.
La
Federazione e il Ministero della Pubblica Istruzione non si permetterebbero mai
di caldeggiare qualcosa che non possa essere di giovamento ai nostri ragazzi.
Perché
una cosa è sicura: chi impara il bridge non cerca giochi d’azzardo o giochi in
cui comunque circolano soldi, perché è tanta la
soddisfazione e la gratificazione che dà a livello mentale, che non si ha
bisogno di alcun premio ulteriore.
Dopo
questa doverosa premessa, parliamo del torneo vero e proprio. Venerdì si è
svolto a Poggibonsi il torneo BaS (Bridge a Scuola), livello base, per
decretare la coppia campione di categoria della regione Toscana. Al via si sono
presentate sei coppie agguerritissime per aggiudicarsi il titolo in un torneo
con formula Howell completo di 5 mani, una contro ogni altra coppia. Prima
ancora del livello di gioco (si gioca una versione semplificata di bridge), è
stato encomiabile la compostezza e la serietà con la quale studenti di seconda
e terza si sono affrontanti al tavolo. Sorrisi e qualche convenevole appena
seduti, ma appena l’avversario alla sinistra del dichiarante poggiava la carta
d’attacco sul tavolo, l’unico pensiero dei giocatori era su cosa fare per
conquistare il maggior numero di prese possibili. A mano conclusa il clima
tornava disteso ed erano nuovamente sorrisi e abbracci anche con gli avversari.
Al di là della classifica finale (cortissima nei primi tre posti), il modo di
affrontare questa competizione di questi ragazzi è il più bel manifesto sulla
sportività e sul bridge in generale. Un’atmosfera che spesso non troviamo più già
nel torneo settimanale del circolo.
Difficile
dire con certezza se e quanti di loro continueranno il percorso, inizialmente
tortuoso, che porta a giocare il Bridge (quello vero!), si può dire però che i
primi passi sono stati messi nel modo e con lo spirito giusto.
Solo
per la cronaca ecco il podio, quasi completamente rosa:
1) De
Pietro Angelica - Gaia Improta (Pt 13/ 65%)
2) Arenella
Bianca- Orlandi Matteo (Pt 13 / 65%)
3) Biagiotti
Sara – Gelli Viola (Pt 12/ 60%)
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